Nell’incontro da Camera, il 3 maggio scorso, alla presenza di un numeroso pubblico di architetti, giornalisti e addetti ai lavori torinesi ma non solo, i relatori – Daniela Fantini, CEO dell’azienda e i curatori del libro Renato Sartori e Patrizia Scarzella, con l’architetto Matteo Vercelloni nel ruolo di moderatore – hanno evidenziato la struttura e la genesi del libro nonché i punti focali sviluppati nella narrazione.
Partendo da una visione macro dell’ambiente dove l’azienda è nata – il Lago d’Orta, che influenza la sua visione imprenditoriale tanto da essere considerato il suo vero e proprio Genius Loci – c’è un progressivo avvicinamento alla storia dei progetti architettonici e ambientali come l’headquarter sul lago e l’hotel Casa Fantini Lake Time, entrambi firmati dall’architetto Piero Lissoni, per arrivare a quella dei prodotti più innovativi che hanno segnato le tappe più significative del percorso aziendale, sono entrati nella storia del design italiano e oggi sono in campo internazionale il riferimento delle tendenze più evolute del settore. Lo sguardo si allarga ancora ai progetti di CSR, Corporate Social Responsability, che l’azienda realizza in Africa, in Burundi, nell’area di Masango, dove ha costruito l’acquedotto che porta acqua pulita a 25.000 persone e una scuola elementare per circa 500 bambini e a quelli di ricerca sul proprio territorio, come il monitoraggio delle acque dei laghi in collaborazione con il CNR, Centro Nazionale Ricerche, di Verbania.
Il libro offre, infine, una panoramica internazionale dei luoghi più prestigiosi – hotel, residenze privati, palazzi pubblici – firmati dai nomi più importanti dell’architettura contemporanea, dove ci sono i prodotti Fantini.
Un lungo viaggio che ha portato Fantini dal piccolo borgo di Pella in tutto il mondo e una bella storia per il design italiano, come ha sottolineato Daniela Fantini: “Siamo felici di contribuire a portare nel mondo la bellezza, la creatività, l’eccellenza e la straordinaria qualità del design italiano”.